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PROPRIETÀ SALUTISTICHE E NUTRIZIONALI DEL MIRTILLO TOSCANO COLTIVATO E SELVATICO: CARATTERIZZAZIONE METABOLOMICA UNTARGET” DELLE COMPONENTI NUTRACEUTICHE, LORO ESPLORAZIONE CHEMIOMETRICA E VALUTAZIONE CLINICA DEI BENEFICI PER L’UOMO “PRO HUMANAE SALUTIS VACCINIUM”

IL PROGETTO    “PRO HUMANAE SALUTIS VACCINIUM”      in sintesi

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Il progetto si propone di comparare le qualità nutrizionali e nutraceutiche di frutti di mirtillo spontaneo (V. myrtillus) provenienti da diverse aree dell’Appennino Pistoiese e di bacche di mirtillo gigante americano (V. corymbosum) coltivato nelle medesime zone, nonché di loro prodotti di trasformazione (succhi ed integratori), ottenuti anche da mirtilli provenienti da altre regioni europee, come la Romania o la Scandinavia. Particolare attenzione sarà devoluta alla valutazione nei prodotti freschi e trasformati del contenuto di polifenoli, una classe di composti naturali riconosciuta ormai diffusamente come molto importante per la prevenzione e la cura di diverse patologie. La frazione polifenolica sarà investigata secondo un approccio metabolomico “non-target”, utilizzando moderne tecniche chimico-analitiche basate sull’accoppiamento della cromatografia liquida con la spettrometria di massa. L’esecuzione di una mappatura genetica delle piante selezionate per lo studio consentirà inoltre di associare in modo univoco i dati sulla frazione polifenolica con il genotipo di appartenenza, oltre che con le aree geografiche di provenienza. I dati ottenuti saranno utilizzati per classificare attraverso tecniche di esplorazione chemiometrica i vari tipi di mirtillo testati ed i relativi prodotti da questi ottenuti in relazione sia al genotipo che alla provenienza geografica. I prodotti trasformati (con particolare riferimento a quelli ottenuti dal mirtillo spontaneo dell’Appennino Pistoiese) che risulteranno qualitativamente e quantitativamente più pregiati dal punto di vista dell’apporto nella dieta di sostanze antiossidanti, saranno utilizzati in uno studio clinico randomizzato per la valutazione della loro efficacia per il rallentamento della progressione tumorale in pazienti affetti da carcinoma prostatico precedentemente sottoposti a trattamento radicale e con ripresa biochimica di malattia.

Ultimo aggiornamento

10.05.2021

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